Seminario di Udine, com’è andata

Seminario di Udine

Formazione per cittadini, imprenditori, professionisti per aiutarli a comprendere concretamente modalità e meccanismi affinché possano presentare progetti efficaci in grado di essere finanziati dall’Unione Europea. In Sala Valduga, tra giovedì e venerdì 11 e 12 giugno, una cinquantina tra rappresentanti del mondo produttivo e della pubblica amministrazione hanno preso parte alla tappa di Udine dei seminari gratuiti sui fondi europei, organizzati dal Dipartimento Politiche Europee, d’intesa con l’Istituto Europeo di Pubblica amministrazione (Eipa) e in collaborazione e con il supporto finanziario della rete Enterprise Europe Network (Een), di cui la Camera di Commercio di Udine- Friuli Future Forum è sportello sul territorio, e Europe Direct Trieste.

Ad aprire i lavori della due-giorni, giovedì 11 giugno, il consigliere della Camera di Commercio Matteo Di Giusto e il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia Sergio Bolzonello.

Matteo Di Giusto ha sottolineato la disponibilità e la preparazione degli uffici camerali in tema di opportunità offerte alle imprese dall’Unione Europea. Opportunità da cogliere per lo sviluppo, ha proseguito poi il vicepresidente Sergio Bolzonello, perché «è fondamentale sapere come arrivare a queste risorse in una fase in cui questi fondi vanno a calare avendo le nostre terre meno disagi rispetto ad altre aree europee. Parliamo di risorse ingenti – ha spiegato – ed è quindi necessario che le nostre imprese abbiano tutti gli strumenti per accedervi. Il FVG, inteso come sistema dove operano la Regione con Friulia, Mediocredito, Frie e Congafi, è una terra dove è possibile fare impresa. Migliorando alcuni fattori, come l’accesso al credito, e cogliendo l’opportunità dei fondi europei, possiamo diventare ancora più competitivi».

E i seminari di questi due giorni hanno proprio perseguito questo obiettivo. Partendo dal riuscire a rendere comprensibile il “bruxellese”, come l’ha definito Giorgia Pasciullo, perché spesso – ha sottolineato – il vero gap linguistico non risulta tanto l’inglese, quanto il saper “tradurre” correttamente le nostre idee nella lingua di progetto. Che però, come è stato dimostrato in questi approfondimenti, si rivela anche molto diretta e con richieste decisamente chiare e replicabili, che si possono imparare e mettere in pratica con successo.

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Programma del Seminario di Udine